Doping, anche la WADA inserisce il Tramadol tra le sostanze vietate dal 2024: si rischieranno fino a quattro anni di squalifica

Il Tramadol sarà inserito nell’elenco delle sostanze proibite a partire dal 2024. Dopo un anno di studi, il comitato esecutivo della WADA ha seguito quanto già annunciato approvando la modifica ed è ora pronto a imporre un divieto a livello sportivo dell’antidolorifico nelle competizioni. L’UCI aveva già vietato l’uso del tramadolo nelle gare a partire dal 1 marzo 2019 dopo anni di sollecitazioni da parte del MPCC (Mouvement Pour un Cyclisme Crédible) e dopo che diversi rapporti ne avevano confermato l’ampio uso nel ciclismo. D’ora in poi, in caso di positività al tramadolo, i corridori dovranno ora affrontare una possibile squalifica di quattro anni e la cancellazione dei risultati di gara.

Il primo caso eclatante in tal senso è stato quello di Nairo Quintana, primo atleta ad essere punito per uso di tramadolo, riscontrato dopo un prelievo effettuato al Tour de France 2022. Non essendoci legislazione in merito non c’è stata squalifica vera e propria, ma ne ha minato l’immagine tanto da essere rimasto senza contratto per il 2023. Anche Alex Baudin era caduto in questa trappola nel corso del Giro d’Italia 2023.

Sebbene il tramadolo non migliori direttamente le prestazioni, diversi ciclisti professionisti hanno affermato che può aiutare ad aumentare la soglia del dolore, dando la possibilità all’atleta di spingere più a fondo. Il farmaco può anche influenzare la capacità di concentrazione dei ciclisti e causare vertigini, entrambi i quali possono aumentare il rischio di incidenti.

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